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POESIA ADULTI - Opere premiate

Concorso Letterario
"Versi & Prosa - Orizzonte Cultura"
I Edizione 2007

 

Cat. POESIA ADULTI

 

1° Classificato - BERTOLINO ALESSANDRO - Torino - "Il campo"

IL CAMPO *

Siamo arrivati: tre del pomeriggio.
Con i compagni dell’ultimo viaggio,
scortato, ammanettato entro nel campo.

L’altoparlante scuote le coscienze:
mille persone sentono il mio nome.

Le nuvole cancellano le ombre
mentre un militare, alle spalle, urla;
mentre il mio vicino, in silenzio, cade.

Sull’insanguinata terra cinese,
in ginocchio, nello stadio di Shenzèn,
io guardo una cavalletta saltare…

Non è poi lontano il campo di grano.


* In Cina vige ancora la pena di morte.
Sovente, il macabro rito si svolge in un contesto quasi surreale:
in un grande campo sportivo, con gli spalti gremiti di folla obbligata ad assistere,
i condannati vengono fatti inginocchiare, uno a fianco all’altro, con le mani legate dietro alla schiena;
uno alla volta, dopo aver letto loro, ad alta voce, le “motivazioni” della condanna, verranno “giustiziati” con un colpo sparato alla nuca.
Il “costo” della pallottola dovrà essere rimborsato dai parenti dei condannati.

 

2° Classificato - CAPECCHI LORIANA - Quarrata (Pistoia) - "Maremma"

MAREMMA

Su queste spiagge corsero cavalli
e partorì la terra fieni e grano
ebbra di luce fra gli ulivi e il mare.

Mio padre fece il buttero una volta
per il bisogno o forse l'avventura
sul cuore di una landa che richiama
l'anima a spazi aperti
quasi fuga.

Lesse negli occhi grandi dei cavalli
pensose tenerezze
nostalgìe
di cieli scesi all'acqua delle fosse.
Seppe davanti un mare e le sue onde.
ginestre che si aprirono nel sole
rossi silenzi all'ora del tramonto.     
Sui rami il peso lieve degli uccelli.

E il soffio della brezza che lo avvolse
ebbe la mano a sera di una donna
di lui in attesa
ferma sulla soglia.


      
3° Classificato (ex aequo) - MOSCATELLI FRANCO - Pistoia - "La mia libertà (Handicap)"

LA MIA LIBERTA’ - (Handicap)

La mia prigione non ha sbarre
ne chiavistelli.
Ha solo quattro ruote
su cui andare
sull'erta del giorno.
E non c'è mai discesa
a compensare.
Ma io evado
calandomi dal muro bianco
delle cose impossibili.
La strada della fantasia
mi porta lontano.
La percorro
a passi di vento.
Ad occhi aperti
verso un cielo
che a nessuno nega
il fulgore
di un raggio di sole.
E quando ripenso alla prigione
mi tengo dentro il segreto
di questa mia libertà.
E ne sorrido.

 

3° Classificato (ex aequo) - PERRONE BERNARDINO - San Pietro in Guarano (Cosenza) - "La fiumara"

LA FIUMARA

Va mormorando il vento in questa valle
tra le pareti erte e verdeggianti
della collina Imbarda e Santo Janni,
soffiando tra le foglie degli ontàni
ch’alti s’innalzan lungo il bianco corso
nell’acqua chiara, limpidi pantani;
a valle scroscia fresca e tempestosa
tra massi, gole e salti gorgheggiando,
lambendo appena rive inesistenti
su pietre  nere e rocce scivolando.

Il suon s’espande su per la campagna
come cicale d’un frinir costante,
veloce l’eco corre  nella valle
colmando intorno il canto degli uccelli;
m’induce udir lontano la tempesta
che spesso lenta e pregna s’avvicina
con il suo “furfo” intenso e minaccioso.

Come all’orecchio è spinta la conchiglia
dal bimbo intento, chino sulla chiglia
così m’appresto a te, mio fiume Corno
per domandarti nuove sulla vita;
la tua risposta è triste da quel giorno
dacchè la gente non si vede più
attraversar le gole sui tuoi ponti
a rimirar bucati e i tuoi mulini.

Con la sua cesta in testa la colonia
scendeva in fila verso il lavatoio
per ripulir i panni dal sudore
nelle tue acque chiare e copiose
cosparse dalle ceneri cremose.
Girava pur la macina sospinta
dalla tua forza per i contadini
che macinavan gran nei tre mulini
e tutt’intorno i ragli coi nitriti
erravan nella gran cascata uniti.

Di spini e frasche è pieno il tuo percorso,
il tuo sentiero sembra ormai scomparso
se non sentissi il “furfo” delle acque
che mi riporta, tenera illusione,
alla tua vita ch’improvviso tacque.